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Certificazione energetica: cos’è, chi può redigerla, quando è necessario richiederla

Sono tantissime le persone che si chiedono cos’è la certificazione energetica, come si fa e in quali casi è necessario richiederla. Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo cercato di rispondere assieme a questi interrogativi.

 

Cos’è la certificazione energetica?

Quando si parla della certificazione energetica, si inquadra un documento che contiene tutte le informazioni relative alle peculiarità di un immobile dal punto di vista delle prestazioni energetiche. I riferimenti in merito all’efficienza vengono espressi attraverso una scala decrescente che va dalla lettera A (A4 per la precisione) alla lettera G.

 

Chi la può redigere?

Detto questo, ricordiamo che, quando si tratta di commissionare la redazione di una certificazione energetica, bisogna rivolgersi a un professionista specializzato. A tal proposito, è bene fare un piccolo passo indietro nel tempo al 2008, anno in cui è entrato in vigore il Decreto Legislativo 115. Il suddetto testo normativo, in corrispondenza dell’allegato III fornisce riferimenti importanti relativi ai tecnici abilitati alla redazione dell’APE.

Un altro riferimento normativo fondamentale è il Decreto del Presidente della Repubblica 75/2013, testo che aiuta a definire ulteriormente i requisiti tecnici dei professionisti che possono redigere la certificazione energetica.

In questa sede, il legislatore sottolinea che il tecnico abilitato può operare in veste di dipendente di enti od organismi pubblici, ma anche di società di servizi sia pubbliche sia private (p.e. le società di ingegneria). Inoltre, il tecnico abilitato alla redazione di APE può essere un libero professionista.

Ci si può quindi rivolgere a un architetto in possesso dei titoli di studio previsti dalla legge – p.e. la Laurea Magistrale LM-4 Architettura e ingegneria edile-architettura o la Laurea Specialistica 4/S Architettura e ingegneria edile-architettura – ma anche a team dietro a realtà come Certificazioneenergeticafacile.it.

 

Gli step della redazione dell’APE

Prima di arrivare all’APE (acronimo per attestato di prestazione energetica) completo, il tecnico concretizza diversi step. Ecco quali:

  • Analisi energetica dell’edificio.
  • Valutazione delle caratteristiche della muratura, ma anche delle finestre e delle porte.
  • Focus sui consumi, sul sistema di riscaldamento dell’acqua e sulla refrigerazione degli ambienti.
  • Analisi degli eventuali sistemi di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili.

 

APE e AQE: la differenza

Quando si parla di certificazione energetica, è importante non confondere l’APE con l’AQE (Attestato di Qualificazione Energetica). Cosa si intende quando si chiama in causa questo secondo documento? La peculiarità dell’AQE prevede il fatto di suggerire la classe energetica dell’edificio. Inoltre, l’Attestato di Qualificazione Energetica fornisce dei riferimenti utili in merito alle caratteristiche degli involucri degli edifici.

 

Quando è obbligatoria la certificazione energetica? Quanto costa?

Tornando un attimo alla certificazione energetica – che contiene anche riferimenti su come migliorare l’efficienza energetica del singolo edificio – facciamo presente che ha una validità pari a 10 anni. Ecco i casi in cui questo documento è obbligatorio:

  • Edifici o unità immobiliari di nuova costruzione.
  • Edifici o unità immobiliari sottoposti a demolizione e successiva ricostruzione.
  • Situazioni in cui un edificio o un’unità immobiliare sono sottoposti a lavori di ristrutturazione consistenti.

Inoltre, l’APE deve essere rilasciato in contesti come gli atti notarili, ma anche in occasione delle firme di contratti di affitto. Da non dimenticare è anche la necessità di averlo in mano in sede di richiesta di accesso ad agevolazioni fiscali come l’Ecobonus.

 

I costi

Parliamo ora del nodo dei costi. Non esistono riferimenti scolpiti nella pietra in merito. Il prezzo della certificazione energetica, infatti, dipende da diversi fattori. Tra questi è possibile citare il centro urbano dove l’edificio o l’abitazione sono ubicati, ma anche le loro peculiarità strutturali. Al netto delle varie differenze si può comunque fornire una media, che in Italia si aggira attorno ai 145 euro.