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Detrazioni fiscali per gli antifurti, ecco che cosa prevede la legge

L’acquisto e l’installazione di un antifurto possono essere agevolati grazie a specifiche detrazioni fiscali. La normativa in merito, in particolare, stabilisce che le detrazioni spettano a coloro che in un edificio residenziale affrontano delle spese che sono finalizzate all’esecuzione di interventi il cui obiettivo è quello di prevenire la messa in atto da parte di terzi di comportamenti illeciti. Al di là di questo linguaggio un po’ burocratese, il senso è chiaro: chi compra un antifurto può usufruire della detrazione, a patto che vengano rispettate due condizioni, e cioè che l’immobile sia stato comprato prima della realizzazione delle opere e che esso risulti accatastato. Per sfruttare le agevolazioni, invece, non c’è bisogno che i lavori effettuati siano di manutenzione straordinaria.

Perché vengono concesse le detrazioni

Le opere finalizzate alla protezione della casa, come quelle necessarie per l’installazione di un antifurto, vengono annoverate dalla legge tra i lavori di ristrutturazione edilizia per cui si ha diritto a una detrazione. Un po’ come avviene, giusto per citare qualche esempio, quando si adegua la propria abitazione alle normative antisismiche, quando si isola la casa dal punto di vista acustico, quando si procede all’abbattimento delle barriere architettoniche o quando si costruisce un box.

Quali sono le spese che possono essere detratte

Per essere più specifici, a poter essere detratte sono tutte le spese che vengono sostenute per l’acquisto di un antifurto e dei suoi singoli componenti: non solo la centralina, quindi, ma anche le telecamere per la sorveglianza video, i rilevatori che devono essere installati sulle persiane e sulle finestre, i sensori per gli infissi, e così via. Tale agevolazione per altro si estende anche a tutti gli altri elementi destinati alla protezione di un’abitazione, tra cui le inferriate, le porte blindate o perfino la cassaforte. Nel conteggio delle spese detraibili non ci sono solo quelle direttamente correlate all’acquisto, ma anche quelle che hanno a che fare con i servizi connessi: la progettazione dei sistemi di allarme, le consulenze e i sopralluoghi dei tecnici, la manodopera necessaria per l’installazione e il collaudo degli impianti.

Cosa si deve fare per richiedere e ottenere le detrazioni

Per beneficiare delle detrazioni è necessario che i pagamenti siano effettuati con uno strumento tracciabile, e cioè con un bonifico postale o bancario, su cui devono essere indicati il codice fiscale del soggetto che richiede la detrazione, la causale del versamento e la patita Iva del soggetto che ha effettuato il lavoro.

La dichiarazione dei redditi

Inoltre, in occasione della dichiarazione dei redditi ci si deve ricordare di indicare l’ammontare delle spese che sono state sostenute e di specificare gli estremi catastali della casa. In più, vale la pena di sapere che per gli antifurti si può beneficiare dell’Iva agevolata al 10 per cento: essa, tuttavia, non viene applicata sulla spesa complessiva, ma solo sulla differenza tra la spesa sostenuta per l’impianto e il costo dei singoli componenti.

Alla ricerca dell’antifurto perfetto

Una volta capito come fare per richiedere e ottenere le detrazioni fiscali, non rimane che mettersi in cerca del miglior antifurto casa: un valido aiuto da questo punto di vista proviene dal sito Antifurtocasa.biz, un blog che costituisce un prezioso punto di riferimento per tutti coloro che sono in procinto di comprare un sistema di allarme non solo per il proprio appartamento, ma anche per il proprio ufficio o qualsiasi altro ambiente di lavoro. La valutazione dei prezzi dei vari modelli a disposizione sul mercato, infatti, deve essere sempre abbinata a una verifica delle caratteristiche e degli standard di qualità offerti.