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CENTURY 21 Italia: ecco come cambia il mercato immobiliare nel 2023

Il mercato immobiliare resterà forte, ma ci sarà, rispetto al 2022 nel suo complesso, un rallentamento degno di attenzione.

 

Secondo le stime di CENTURY 21 Italia relative al mercato immobiliare 2023, il numero di compravendite per città come Milano o come Roma è destinato a calare di 15 punti percentuale. Secondo le stime della società, il mercato immobiliare nel corso dell'anno vedrà un andamento comparabile a quello dell’ultimo trimestre del 2022, che ha visto una flessione. Vi sarà, in sostanza, una diminuzione delle compravendite abbastanza evidente e dovuta a diversi fattori.

In primis, i tassi di interesse in aumento, così come il protrarsi della guerra, il picco inflazionistico e il calo del potere d'acquisto dei consumatori. Si tratta di una serie di elementi che andranno a influenzare la situazione economica delle famiglie italiane e ciò potrebbe comportare una flessione nelle compravendite.

A delineare lo scenario del mercato immobiliare del 2023 è stato il resoconto offerto da Tilesi, CEO di CENTURY 21 Italia. L'agenzia immobiliare statunitense, che da qualche tempo ha aperto anche nel nostro Paese, ha sottolineato come l'anno scorso è stato – per il numero delle compravendite – un anno record, superando anche il 2021, durante il quale le compravendite erano 'drogate' dall’aggregato delle transazioni non effettuate nel 2020 a causa del lockdown. Il 2022, infatti, è stato più che positivo, anche se si considera la flessione dell'ultimo trimestre. Il problema è che l'anno in corso sembra molto più simile a quest'ultima parte del 2022 rispetto al resto dell'anno. Nonostante ciò, il 2023 si presenta come un anno forte per il mercato immobiliare, ma con delle sfide da affrontare.

La prima problematica da monitorare è quella relativa ai tassi di interesse in crescita: potrebbero comportare una diminuzione della compravendita di case pari al 15% circa. Inoltre, nell'analisi messa in campo dalla società di Real Estate, Tilesi sottolinea un altro elemento che comporta, per il 2023, una diminuzione degli affari: si tratta dell'aumento dei prezzi. Tale aumento non sarà uguale in tutte le zone d'Italia, ma interesserà alcune aree più che altre. Per esempio, in città come Roma, dove c'è un forte potenziale di crescita, i prezzi degli immobili si prevede che aumenteranno maggiormente. Milano, invece, è una città in cui dovrebbe esserci una stabilizzazione. In ogni caso, più o meno in ogni zona italiana vi sarà un incremento dei pezzi abbastanza evidente. Per gli esperti, la casa sarà vista come una forma di risparmio, sarà letta come un “bene rifugio”, soprattutto in un momento in cui l'inflazione è così alta.

A causa, poi, della riduzione del potere di acquisto dei consumatori e dell'aumento dei tassi, sarà molto più complesso per le persone riuscire a comprare un immobile. Dunque, questa differenza tra la situazione dei venditori e quella dei compratori potrebbe contribuire a sua volta all’abbassamento delle compravendite che dovrebbe caratterizzare tutto l'anno in corso. Ora bisogna capire in che modo si evolveranno la questione tassi di interesse e quella inflazionistica per avere contezza di quale sarà la reale direzione del mercato.

L'efficientamento energetico, infine, è un altro fattore considerato molto importante per il mercato immobiliare nel 2023. Infatti, in Italia il costo delle materie prime sta salendo e, quindi, anche quello di gestione degli impianti. Non è un caso che siano sempre di più le persone che stanno facendo attenzione nell'acquisto di edifici più efficienti possibili da un punto di vista energetico. Basti pensare a questo, per capire quanto il fattore green possa influenzare il mercato. La valutazione dell'efficientamento energetico è diventata importante per chi acquista, ma ci si trova a fare i conti con il fatto che il 60% dello stock immobiliare italiano si trova nelle classi energetiche più basse. Allo stesso modo, le direttive europee stabiliscono che gli edifici dovranno raggiungere le “zero emissioni”. La scadenza è fissata al 2030 per gli edifici nuovi e al 2050 per quelli esistenti. Nel 2023 si avranno comunque significative difficoltà a trovare e acquistare case che rientrino in queste caratteristiche: ci sarà perciò una flessione dovuta anche a questo elemento, diventato cruciale un po' in tutte le zone d'Italia.