Il Decreto Rilancio ha previsto per il contribuente la possibilità di beneficiate di un Superbonus pari al 110% valido non solo per alcuni lavori, ma anche per porre in essere un’eventuale cessione del credito. Una possibilità questa che ha trasformato la casa degli italiani in una specie di “gallina dalle uova d’oro”, grazie alla quale si possono effettuare interventi di risparmio energetico più impegnativi avvalendosi di questo bonus al 110%. Al contempo si può effettuare la cessione del credito anche per le ristrutturazioni al 50%.
Infine è previsto l’ecobonus al 65% e per il bonus facciate, non solo per i nuovi lavori ma anche per quelli già fatti nel 2020. E le rate non ancora utilizzate si potranno cedere alle banche in cambio di liquidità. Il tutto non appena arriveranno le istruzioni delle Entrate.
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Superbonus: valido per tutti i lavori importanti
La prima grande novità è quella quindi che concerne, il Superbonus al 110%. Esso è previsto per i seguenti tipo di lavoro (Articolo 119 del DL Rilancio comma 3-5):
- Isolamento termico superfici opache verticali e orizzontali
- Materiali isolanti in rispetto ai criteri minimi ambientali
- Impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda
- Impianti a pompa di calore
- Impianti ibridi o geotermici abbinati ad impianti fotovoltaici
- Miglioramento di almeno 2 classi energetiche da dimostrare attraverso l’APE
- Installazione impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo
In quali circostanze si può far valere il bonus?
In primis quando i lavori concernono le parti comuni condominiali e poi anche per gli immobili cielo-terra, purché prima casa.
Il che vuol dire che c’è stata una esclusione per le seconde case unifamiliari. Nel caso dei condomini ovviamente non fa differenza che l’appartamento di proprietà sia prima o seconda casa.
Superbonus 110%: come usare l’agevolazione?
Il Superbonus al 110% verrà elargito suddividendolo in cinque rate annuali di pari importo. Lo si potrà far valere anche direttamente nei confronti dell’impresa in cambio di uno sconto in fattura, o di una fattura a zero. Questo vuol dire che le imprese potranno utilizzare il credito d’imposta per beneficiare di uno sgravio delle tasse o cedere a loro volta il credito alle banche e ottenere quindi immediatamente soldi liquidi. Le modalità attraverso cui beneficiarne saranno poi man mano spiegate.
Cessione del credito per Ristrutturazioni, Ecobonus e Bonus facciate
Per quel che concerne l’ipotesi della cessione del credito, questa rappresenta il vero fiore all’occhiello della sezione del decreto. Anche perché può essere fatta valere sia per il bonus facciate al 90% che per tutti gli altri interventi edilizi per i quali è prevista la detrazione del 50% , il sismabonus o per l’Ecobonus 65% in caso di risparmio energetico, comprese le vecchie rate non ancora utilizzate.
Grazie al nuovo decreto di Rilancio la detrazione fiscale può quindi tramutarsi, laddove possibile in un credito d’imposta, cedibile a un qualunque altro soggetto, anche agli istituti di credito. Il che significa che verrà incassato sia come sconto in fattura, sia come cessione di crediti alle banche. È l’Articolo 121 che si occupa della Cessione del credito, la quale quindi risulta valida per:
- Recupero patrimonio edilizio
- Efficienza energetica
- Misure antisismiche
- Recupero/restauro facciate (anche solo pulitura e tinteggiatura)
- Installazione impianti fotovoltaici