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Eco-Sismabonus 2021, interventi combinati su parti comuni degli edifici

Gli edifici con parti in comune, quindi i palazzi che ospitano 2 o più unità famigliari, potranno usufruire di due bonus previsti per la modifica e riqualificazione energetica dell’edificio, ovvero il Sismabonus e l’Ecobonus.
Ecco quali sono gli interventi ammessi da entrambi i provvedimenti approvati dal Governo e come funziona la detrazione nello specifico.

 

Su quali condomini è possibile svolgere gli interventi

La legge di Bilancio 2021 ha previsto tra i diversi incentivi, l’introduzione dei due bonus che permettono di apportare delle importanti modifiche ai varie edifici che ospitano un numero pari o superiore alle 2 unità famigliari.
Il Sismabonus e l’Ecobonus per apportare i miglioramento alle strutture edili può essere sfruttato solo ed esclusivamente qualora le varie modifiche vengano apportate agli edifici edili già presenti sul territorio italiano.

Questo per il semplice fatto che le nuove costruzioni devono essere in possesso di tutti i nuovi requisiti di sicurezza e risparmio energetico approvati dal Governo proprio mediante queste detrazioni fiscali.
Inoltre è importante sottolineare anche un ulteriore dettaglio, ovvero i lavori che prevedono sia il miglioramento che l’ampliamento dell’edificio.

In questo caso entrambi i bonus coprono solo ed esclusivamente i costi sostenuti per la modifica della parte dell’edificio già esistente, in quanto quella che viene costruita viene considerata come nuovo edificio, perciò le spese sostenute in questo caso non verranno aggiunte a quelle che si sostengono nella vecchia parte dell’edificio.

 

Quali spese sono ammesse per l’Ecobonus

La prima detrazione fiscale che potrà essere sfruttata apportando delle modifiche a una delle strutture già esistenti e quella dell’Ecobonus, la cui percentuale e somma minima di spesa varia a seconda dell’intervento che viene effettuato e del numero di nuclei famigliari presenti nell’edificio.
Il primo insieme di interventi ammesso è caratterizzato da una detrazione pari al 110% qualora l’intervento venisse effettuato sulle parti in comune dell’edificio per la sostituzione di un vecchio sistema di riscaldamento e/o rinfrescamento delle varie abitazioni presenti nella struttura edile con un sistema centralizzato la cui efficienza energetica è pari o superiore alla classe A. In questa circostanza è necessario parlare anche delle spese che riguardano le singole unità famigliari.

Se l’edificio contiene un numero compreso tra due e otto unità famigliari, per ogni singola unità è calcolata una spesa massima di 20 mila euro.
Qualora si parlasse di un edificio che contiene un numero superiore di abitazioni, per ognuna di esse viene calcolata una spesa massima di 15 mila euro, moltiplicata quindi per la quantità di unità presenti nell’edificio.

La seconda schiera di interventi che può essere oggetto della detrazione al 110% prevista dell’Ecobonus riguarda tutti i diversi interventi di isolamento termico che vengono svolti sulle parti in comune degli edifici.

In questo caso è importante specificare come la superficie in questione debba essere pari o superiore al 25% dell’intera struttura edile.
Anche in questa circostanza la spesa massima ammessa è variata dal numero di unità famigliari che vivono in quell’edificio.
Qualora il numero sia compreso tra le 2 e le 8 famiglia, la spesa che si potrà sostenere per singola unità è pari a 40 mila euro.
Se invece il numero dovesse essere superiore, la spesa ammessa si riduce a 30 mila euro.

 

Il Sismabonus per gli edifici con parti in comune

Il secondo bonus previsto dalla Legge di Bilancio 2021 riguarda invece tutti gli interventi atti a migliorare l’edificio ed evitare che questo possa subire degli ingenti danni in caso di sisma.
Anche in questo caso è opportuno specificare come tutte le diverse lavorazioni per mettere in sicurezza l’immobile devono essere svolte su un edificio già esistente.
Un criterio importante da considerare riguarda anche l’efficacia dell’intervento: nelle spese sono ammesse solo tutte quelle operazioni che permettono di abbassare di due classi il rischio di danni derivanti da un sisma.
In questo caso si parla di una detrazione pari all’85% delle spese che vengono sostenute.
Qualora invece la classe di rischio fosse ridotta di un solo livello, ovvero si passa dal secondo al primo, la detrazione che si potrà sfruttare è pari all’80%.
La spesa ammessa è pari a 136 mila euro la quale deve essere moltiplicata per il numero di nuclei famigliari che abitano nell’edificio.

incentivi immobili
Tabella su tutti gli incentivi per gli immobili, la durata, le percentuali e i tetti di spesa.

Chi deve svolgere l’intervento

Affinché le spese possano essere reputate valide, è importante che gli interventi vengano svolti da una ditta e da un personale qualificato riconosciuto a livello nazionale.
Inoltre è importante anche considerare il fatto che, qualora gli interventi prevedano l’installazione di nuovi impianti che sostituiranno quelli precedentemente esistenti, venga seguita dalla certificazione e dal rilascio del bollino di sicurezza.

 

Come devono essere certificate le spese sostenute

Le spese sostenute possono essere certificate in due modi differenti a seconda del soggetto che sostiene i costi necessari per il miglioramento dell’edificio.
Qualora si parlasse di soggetti fisici, le spese possono essere certificate solamente dietro il pagamento degli interventi mediante bonifico parlante postale o bancario.
Nel documento devono essere inserite tutte le informazioni relative alla spesa sostenuta nonché il codice fiscale di chi andrà a usufruire degli sgravi.
Inoltre è importante aggiungere come chi svolge i vari lavori debba emettere la fattura o ricevuta di pagamento.

Se invece i soggetti che sostengono queste spese sono aziendali, quindi imprenditori soggetti a IRES, non è necessario sfruttare solo ed esclusivamente questo metodo di pagamento.
Al contrario le imprese, le associazioni e le altre figure che rientrano in questa categoria devono solamente conservare ed esibire le eventuali ricevute qualora queste fossero richieste per un eventuale controllo.

 

Come è strutturato il bonus

I due bonus, seppur riguardino tipologie di interventi differenti, funzionano nel medesimo modo e occorre sapere che le spese che dovranno essere sostenute hanno validità solo fino al 31 dicembre 2021.
Pertanto i pagamenti dovranno avvenire entro quella data di scadenza.
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali, queste saranno suddivise in dieci rate annuali, le quali permetteranno ai soggetti di ottenere una riduzione dell’IRPEF o dell’IRES per un totale di dieci rate con importo constante.
Tutte le spese dovranno essere inserite nell’apposito modulo, ponendo anche eventuali riferimenti espliciti, nel quale verranno indicati gli interventi svolti per migliorare l’edificio.